L’impresa che investe nella green economy fa un favore al pianeta e ai propri bilanci. Mirando a un approccio ecosostenibile, infatti, diventa più competitiva sul mercato, si guadagna una maggiore fiducia dei consumatori e l’affetto dei dipendenti, e può beneficiare di detrazioni fiscali ad hoc.

I vantaggi economici dell’essere green sono evidenti e riconosciuti, ma l’Italia – fatta eccezione per alcune regioni del Nord, più virtuose in tema di eco-investimenti – risulta tra gli ultimi in graduatoria tra gli stati UE per risparmio energetico e promozione dell’energia rinnovabile. Luca Iacoboni di Greenpeace ci spiega che “Adesso ci troviamo in un momento statico in quanto gli investimenti non aumentano e, soprattutto, cittadini e PMI non hanno fiducia nell’investire in questo settore. Le ragioni principali sono due: da una parte l’eccessiva burocrazia, dall’altra la mancanza di una certezza normativa”.

Le strategie da adottare 

Tuttavia ci sono alcune best practise, tutte di semplice realizzazione, che le piccole e medie imprese possono adottare per cogliere l’opportunità che la green economy offre loro.
Si va dall’acquisto di parco bici elettriche o del car sharing a carico dell’azienda per permettere di raggiungere il posto di lavoro con minor stress e impatto ambientale, fino allo smart working, strumento che, a costo zero, consente al lavoratore maggiore flessibilità e una migliore gestione del proprio tempo.

Anche il riciclo dei materiali da cancelleria, raramente applicato, rappresenta un enorme risparmio di produzione di rifiuti e una riduzione dei costi energetici; per non parlare di un investimento in pannelli solari che, portando l’autoconsumo e l’autoproduzione, si traduce in risparmio/guadagno da una parte, ma soprattutto in un grande regalo al nostro pianeta.

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