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Coronavirus, Wanda Ferro: “Bene ordinanza Santelli per controllare diffusione contagio”

L’esodo verso Sud di cittadini meridionali residenti nelle province della zona rossa, scatenato dall’improvvida diffusione della bozza di decreto sulle misure di contenimento dell’epidemia, sta mettendo a grave rischio una regione come la Calabria che non è attrezzata ad affrontare una grave emergenza sanitaria”.

E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che prosegue: “Il sistema sanitario regionale è stato messo in ginocchio da anni di commissariamento e da continui tagli alle risorse che hanno inciso sulla dotazione del personale e sull’efficienza delle strutture, e si regge soprattutto sulla professionalità e sulla dedizione dei medici e degli operatori sanitari. Se gli ospedali della Lombardia e del Veneto sono al collasso, la situazione rischia di diventare drammatica in Calabria se dovesse registrarsi un sensibile aumento dei casi positivi al Covid-19. Bene ha fatto la presidente Jole Santelli ad introdurre tempestivamente, con una ordinanza, misure straordinarie come la quarantena obbligatoria con sorveglianza attiva per chiunque arrivi in Calabria o vi abbia fatto ingresso nelle ultime due settimane, dopo avere soggiornato nelle zone a rischio.

La Regione sta facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità, ma serve innanzitutto invocare un senso di responsabilità da parte dei cittadini, affinché non mettano in pericolo la salute della popolazione anziana, che in Calabria è numerosa

Il pericolo di contagio non deve essere sottovalutato, chi arriva dalle zone a rischio del Nord deve mettersi in quarantena, e tutti devono rispettare le prescrizioni disposte dall’autorità sanitaria. E’ questo il momento di farsi forza, unirsi e pensare al bene comune. La Calabria è ancora la regione con meno casi accertati, ma questo non può convincere il governo che il problema sia rinviabile. Servono da subito risorse ingenti per attrezzare i nostri ospedali ad affrontare un’epidemia che, secondo gli esperti, non può che espandersi in maniera esponenziale. Serve personale, servono posti letto, servono postazioni attrezzate in terapia intensiva, servono uomini e mezzi per intensificare la sorveglianza, serve poter dare supporto e servizi ai cittadini in quarantena, soprattutto a quelli più deboli. Se non ci faremo trovare impreparati, supereremo l’emergenza e ritroveremo normalità e serenità”.