Il Museo del Rock di Catanzaro ha avuto il piacere di intervistare ieri un’ospite d’eccezione: Mita Medici, nome d’arte di Patrizia Vistarini, cantante e attrice classe 1950, che nella vita ha visto e fatto di tutto. intervistata dal giornalista e critico musicale Franco Schipani e dal fondatore del museo Piergiorgio Caruso, Mita Medici ha ripercorso la sua carriera, a partire dal trasferimento a soli 15 anni a Los Angeles: “Volli andare a vedere perché lì era così e perché qui stessimo vivendo tempi bui. Vi era la necessità di andare, c’era il sogno americano, siamo cresciuti con questo mito, benché poi abbiamo anche capito come l’America non sia tutto rose e fiori. Successivamente, trasferendomi a New York, ho vissuto anni meravigliosi. Quando arrivavo io, attrice italiana, gli americani impazzivano, perché all’epoca gli attori italiani erano molto ricercati. Ora un po’ meno”.

Ha raccontato poi del suo rientro e della vittoria del concorso “Miss Teen-ager” al Piper Club di Roma, soffermandosi sull’epopea che ha portato il locale ad essere conosciuto in tutta Italia “Al Piper c’era il mondo che cambiava. Anzi, quella discoteca era l’espressione stessa del cambiamento. Vi si annidava il virus della ribellione e del giovanilismo più genuino.” Anche dopo il successo dovuto alla comparsa nei film e nei fotoromanzi, il Piper le è rimasto nel cuore “Quel locale ha sempre avuto qualcosa che agli altri mancava. Era frequentato da persone di tutte le estrazioni sociali. E l’espressione di un periodo storico improntato ad una sorta di ribellione pulita e senza implicazioni politiche”.

Immancabile la domanda sul rapporto con Franco Califano: “É stato – ha detto – uno dei più grandi amori della mia vita. E anche dopo che é finita, tra noi ci sono sempre stati stima e affetto”. Infine, quando le è stato chiesto di fare un bilancio della sua vita artistica, ha affermato: “Io ho vissuto fino in fondo la mia vita, senza mai scendere a compromessi. Non ho rimpianti, comunque. E ancora tante cose da fare”.

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