In Calabria i tempi dovrebbero essere già maturi per una rivoluzione culturale che porti ad una crescita di chi la abita, con l’acquisizione della consapevolezza dei propri diritti, ma anche nella considerazione di chi fa politica. Occupandomi di Agricoltura e di Pesca, la mia riflessione nasce dopo aver letto gli ultimi comunicati inviati dall’Assessore all’Agricoltura e alla Pesca della Regione Calabria Gianluca Gallo. Naturalmente il mio non vuole essere un attacco personale o politico ma una riflessione che potrebbe essere utile sia a tutti calabresi e contestualmente a tutta la politica.

Nelle ultime note diffuse si comunica che sono in arrivo “sostegni” sia per gli agricoltori, in quanto è in corso una liquidazione di circa 77 milioni di euro, tra Domanda unica e Programma di sviluppo rurale (Psr), sia, per i pescatori attraverso il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (Feamp).

Va precisato, però, che il Psr (Programma di Sviluppo Rurale) è lo strumento di programmazione comunitaria (e quindi europeo) basato su uno dei fondi SIE, il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale), che permette alle singole Regioni italiane di finanziare gli interventi del settore agricolo-forestale regionale e accrescere lo sviluppo delle aree rurali. Alla Calabria, per questa misura, dal 2016 al 2020 sono stati assegnati € 1.103.562.000 (oltre un miliardo di euro!).

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