Assessore al personale e all’avvocatura Danilo Russo

Al via le domande di partecipazione ai concorsi dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando per 2800 figure tecniche da inserire nelle pubbliche amministrazioni del Sud.

Ne abbiamo parlato con l’assessore del personale e dell’avvocatura del Comune di Catanzaro, Danilo Russo.

Assessore, 2800 assunzioni al sud in un momento così delicato per il nostro Paese e, in particolar modo, per l’occupazione, sono sicuramente tra le notizie più incoraggianti degli ultimi mesi.

Che peso riveste, secondo Lei, questa notizia sulla fiducia che i cittadini ripongono nelle istituzioni in questo contesto storico?

“La notizia è importantissima perché immetterà nuovo personale specializzato nella PA per la gestione ed esecuzione dei progetti del Recovery Plan, e programmazione europea, quindi, per il miglioramento della qualità della vita delle comunità locali. Nello specifico il Dipartimento della Funzione Pubblica ha avviato la procedura per il reclutamento a tempo determinato di 2.800 unità di personale di Area III – F1 o categorie equiparate nelle amministrazioni pubbliche con ruolo di coordinamento nazionale nell’ambito degli interventi previsti dalla politica di coesione dell’Unione Europea e nazionale per i cicli di programmazione 2014-2020 e 2021-2027, nelle autorità di gestione, negli organismi intermedi e nei soggetti beneficiari delle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Al Comune di Catanzaro dovranno essere assegnate 9 figure professionali, così suddivise:
2 esperti tecnici
2 esperti in rendicontazione
2 esperti animazione territoriale
2 esperti giuridico/amministrativi
1 analista informatico.

Queste figure professionali sosterranno i vari settori della macchina burocratica del comune, con l’obiettivo di velocizzare le procedure di esecuzione dei progetti, in un periodo storico delicato come questo.

Il peso della crisi economica globale che -dal 2009 -ha avuto uno sviluppo devastante per le nazioni e che oggi ritorna sotto forma di crisi sanitaria a causa della pandemia da Covid-19, ha minato in modo significativo la fiducia del popolo nei confronti delle istituzioni acuendo il divario tra ricchezza e povertà; ben vengano, quindi, da parte dello stato iniziative volte all’immissione di professionisti all’interno delle amministrazioni locali.
Il progetto che, oggi, sta portando avanti il ministro Brunetta è un percorso che l’amministrazione comunale di Catanzaro ha messo in pratica dal 2017: il mio assessorato ha intrapreso un percorso virtuoso in ambito di Personale e Organizzazione dell’ente riuscendo ad assumere più di 100 giovani dipendenti grazie all’espletamento dei concorsi per svariate figure professionali, che aumenteranno nei prossimi mesi, al termine delle nuove procedure concorsuali bandite.

Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza un’attività altrettanto virtuosa dell’amministrazione guidata dal sindaco Sergio Abramo, che ha mantenuto i conti in ordine raggiungendo ogni anno il pareggio di bilancio e dando la possibilità a noi assessori di poter gestire serenamente e in modo organico la programmazione di nostra competenza, rispettando così in pieno il mandato elettorale.”

Quali aree, a Suo avviso, dovrebbero essere potenziate nelle PA? Ed, inoltre, è d’accordo sul fatto che vi sia la necessità di competenze e professionalità più specifiche per ricoprire determinati ruoli?

“Ritengo che una lacuna della PA sia quello di non avere, al proprio interno, un sistema contrattualistico pubblico che regoli figure tecniche specialistiche di progettazione ed esecuzione dei programmi di rendicontazione e di animazione territoriale e di gestione delle gare di appalto.

Proprio con questo bando, la PA si dota di figure tecniche con nuove mansioni che supporteranno la macchina burocratica nella gestione complessa dei progetti: basti pensare che la PA, fino a questo momento, doveva selezionare all’esterno le suddette figure per poter attivare progetti e che molte amministrazioni locali dovevano rinunciare a presentare progetti, per mancanza di risorse economiche destinate a queste professionalità.
Snellire la burocrazia dovrà, a parer mio, essere il prossimo passo del governo.”

Come vede il futuro delle PA in vista della riforma promossa dal ministro Brunetta?
<<La riforma predisposta dal ministro Brunetta è concretamente una rivoluzione della PA, un punto di svolta decisivo, poiché si basa sul criterio della coesione sociale tra mondo sindacale e lavoratori, digitalizzazione e fabbisogni delle comunità locali, fattore indispensabile per il cambiamento e l’innovazione degli enti pubblici. Inoltre, il rinnovo contrattuale 2019-2021 con le risorse già individuate nelle leggi di bilancio approvate dai precedenti governi è un passaggio fondamentale per accompagnare la riforma della Pubblica Amministrazione.

Il ministro ha inviato al Mef e ai comitati di settore l’atto di indirizzo “madre” per avviare la tornata contrattuale del pubblico impiego, con l’inserimento di nuove professionalità adeguate al contesto storico attuale. Contrariamente a quanto avveniva nel passato, si potranno avviare presso l’Aran più tavoli di trattativa contemporaneamente. La riforma avrà un impatto positivo per il miglioramento dei rapporti tra cittadino e PA, nonchè efficienza ed efficacia dei servizi offerti.

Il nodo da sciogliere è quello del trasferimento di fondi destinati dal governo agli enti locali;i trasferimenti erariali o statali rappresentano una delle più importanti forme di entrata per le Pubbliche Amministrazioni, che dal punto di vista della struttura del bilancio è ordinata gradualmente in titoli, categorie e risorse.

Purtroppo, questi introiti sono stati compromessi dalla pandemia in quest’ultimo anno e mezzo e, se da un lato, le innumerevoli e utilissime misure a tutela dei contribuenti hanno agevolato temporaneamente privati e imprese, dall’altro, hanno creato un vuoto in termini di entrate agli enti locali.

Fin ora, lo stato ha cercato di sopperire alla mancanza delle suddette entrate: tuttavia, i trasferimenti di risorse non sono stati assolutamente adeguati a gestire questo deficit.”

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