Il rinvio ad ottobre del prossimo voto che riguarderà comunali, provinciali e suppletive lascia pensare che le urne slittino al 10 e 11 ottobre anche in Calabria.

Questo significa che il presidente facente funzioni, Nino Spirlì, e la sua maggioranza senza controllo potranno continuare nella principale attività istituzionale di cui si può avere notizia solo spulciando le determine dirigenziali, vale a dire continue assunzioni clientelari di fine consiliatura, quando tra le competenze di Giunta e Consiglio congedati c’è il compito di procedere per atti di ordinaria amministrazione, dal decimo piano della Cittadella regionale se ne sfornano in continuazione che certamente non lo sono”.

E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato.

“Un esempio? E’ di pochi giorni fa una delibera di Giunta che approva misure volte a garantire maggiore efficienza alla struttura organizzativa della Giunta Regionale attraverso la costituzione di tre nuovi settori – spiega la senatrice Granato -.  ‘Il Dirigente Coordinatore Reggente dell’UOA Prevenzione, Pianificazione e gestione dell’Emergenza – Protezione Civile, provvederà ad adottare gli atti di microorganizzazione del nuovo Dipartimento “Protezione Civile” individuando, pertanto, con proprio decreto, il personale assegnato, nonché i procedimenti e le connesse risorse finanziarie, affidati alla competenza dei n. 3 Settori di nuova istituzione’, si legge nella deliberazione n. 43 della seduta del 18 febbraio scorso.

Questo significa che entro sette giorni la struttura era autorizzata ad un’altra bella infornata di nomine clientelari che i partiti della maggioranza avranno già provveduto a spartire tenendo conto del peso specifico di maggiorenti e gruppi di pressione elettorale, visto che, non dimentichiamo, prima o poi si tornerà a votare e la rete del consenso va alimentata, anche attraverso l’utilizzo di strutture di fatto creare per rispondere all’emergenza covid e costruita grazie alle risorse stanziate ad hoc.

“Altri esempi? Una procedura rivolta ai titolari di contratto a tempo determinato, per il superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni, in particolare volta a stabilizzare i giornalisti che di legislatura in legislatura ‘entrano’ con incarico fiduciario – aggiunge ancora la senatrice Granato – E questo in barba alla legge 150 del 2000 che regolamenta il funzionamento degli Uffici stampa negli Enti pubblici da costituire per concorso pubblico, un provvedimento che porta la firma del dirigente Bruno Zito, poco prima di essere sospeso per i noti fatti accertati nell’inchiesta giudiziaria sull’Asp di Cosenza.

Ma la legge Madia, relativa alla stabilizzazione dei precari storici, come spiegato anche nella circolare ministeriale n. 3 del 2017 vieta le stabilizzazioni di contratti di natura fiduciaria: il servizio prestato negli uffici di diretta collaborazione di cui all’articolo 14 del decreto legislativo n. 165 del 2001 o degli organi politici delle regioni, secondo i rispettivi ordinamenti, nè quello prestato in virtù di contratti di cui agli articoli 90 e 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

E il Dipartimento personale della Regione Calabria con un avviso del 8  Marzo 2018 , aveva avviato la ricognizione dei contratti di natura flessibile. In tale bando veniva chiesto ai soggetti interessati di dichiarare di aver maturato almeno tre anni di contratto anche non continuativi, negli ultimi otto anni,prestato non negli uffici di diretta collaborazione con l’organo politico.

Per cui si chiede quali siano stati i controlli svolti sulle autocertificazioni ricognitive, e se soggetti attualmente titolari di incarichi di diretta collaborazione con gli organi politici della Giunta della Regione Calabria abbiano presentato autocertificazione per l’accesso alle procedure di stabilizzazione.

Sul punto la riflessione che mi chiedo riguarda la criticità nel possesso dei requisiti dai partecipanti/aspiranti capo servizio poiché tutti i contratti accesi con i giornalisti sono in palese contrasto all’art.7 nella norma sulla stabilizzazione.

Tra l’altro fatto grave che nella delibera di Giunta regionale n 142 del 20 Giugno 2020, era previsti 4 posti di capi servizio categoria D1 e due interni e due esterni, come mai i posti esterni non vengono messi a concorso violando un principio della delibera che riguarda il piano del fabbisogno del personale per i prossimi tre anni?

E mai il bando di concorso è stato modificato per inserire la laurea triennale, mentre il primo bando mai pubblicato sulla Gazzetta ufficiale prevedeva la laurea quinquennale? A tutte queste domande – conclude la senatrice Granato – ci piacerebbe potesse rispondere il presidente facente funzioni che sembra essere destinato a rimanere tale ancora per tanto, troppo tempo. Purtroppo, per i calabresi”.

 

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