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Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea ha presentato il XXII Rapporto sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati. L’indagine ha coinvolto più di 650 mila laureati che hanno conseguito il titolo in 76 Università italiane.

Una prima analisi che può essere effettuata per i laureati Unical riguarda il loro profilo in termini di esperienza formativa. A tale scopo si fa riferimento ai 4.495 laureati che hanno conseguito il titolo nel 2019 (2.613 di primo livello, 1.370 magistrali biennali, 488 a ciclo unico, i restanti corsi sono pre-riforma). Il 43,3% dei laureati termina l’Università in corso, l’età media al traguardo è di 26 anni, il voto medio è 100,4 su 110. La quasi totalità degli studenti è molto soddisfatta per l’esperienza complessiva e tre quarti dei laureati si iscriverebbero nuovamente all’Unical.

Ecco i dati nel dettaglio.

Riuscita studi universitari. L’età media alla laurea è di 24,7 anni per i laureati di primo livello e di 27,7 anni per i magistrali biennali. Un dato che risente del ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore. Il 43,3% dei laureati termina l’Università in corso: in particolare è il 37,2% tra i triennali e il 58,3% tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea è 96,7 per i laureati di primo livello e 107,2 per i magistrali biennali.

Tirocini ed esperienze all’estero. Il 51,5% dei laureati ha svolto attività di tirocinio e il 6,6% ha compiuto un’esperienza di studio all’estero (Erasmus in primo luogo). Il 46,6% dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari.

Soddisfazione. Il 92,2% dei laureati si dichiara soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso. In particolare il 90,5% dei laureati Unical è soddisfatto del rapporto con il corpo docente. In merito alle infrastrutture messe a disposizione dall’Ateneo, il 69,4% dei laureati le considera adeguate. Il 74,1% dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre l’8,2% cambierebbe corso.

Altro grande tema dell’indagine è quello della condizione occupazionale (per Unical 8.153 laureati intervistati). I dati raccolti permettono di analizzare i risultati ottenuti sul mercato del lavoro ad uno e a cinque anni dal conseguimento della laurea. Il tasso di occupazione ad un anno dalla laurea è del 59.2% e del 57.2% rispettivamente per laureati di secondo (magistrali e ciclo unico) e primo livello (triennali). Il tasso di occupazione per i laureati di secondo livello a cinque anni dalla laurea è di circa il 77% con un incremento del 2.5% rispetto agli intervistati dell’anno precedente. Più del 70% degli occupati ritiene la laurea conseguita molto efficace o efficace per il lavoro che sta svolgendo (dato al di sopra della media nazionale).

In maggiore dettaglio.

I laureati triennali ad un anno dalla laurea. Il 75,4% dei laureati triennali che ha conseguito il titolo nel 2018 decide di proseguire il percorso formativo con un corso di secondo livello. Per coloro che, invece, scelgono di non proseguire gli studi, il tasso di occupazione è del 57,2%. Il 31,9% degli occupati può contare su un lavoro a tempo indeterminato, mentre il 28,5% su un lavoro non standard e l’11,5% svolge un’attività autonoma. La retribuzione è in media di 1.054 euro mensili netti. Il 37,7% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto.

I laureati di secondo livello ad un anno dalla laurea. Il tasso di occupazione per i circa 1900 laureati magistrali del 2018 è del 59,2% con una retribuzione media di 1.175 euro mensili netti. Il 64,9% degli occupati contro il 61.5 della media nazionale ritiene la laurea conseguita molto efficace per il lavoro che sta svolgendo. Inoltre, il 54,6% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite durante il percorso di studi.

I laureati di secondo livello a cinque anni dalla laurea. Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello del 2014, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, è pari al 76,7%. Le retribuzioni sono in media pari a 1.365 euro mensili netti. Anche in questo caso, al di sopra della media nazionale, i laureati ritengono molto efficace (70,8% rispetto al 65,3% del dato nazionale) la laurea conseguita per il lavoro che svolgono. Ma dove vanno a lavorare? Il 67,1% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 29,9% nel pubblico. L’ambito dei servizi assorbe il 79,8%, mentre l’industria accoglie il 19,0% degli occupati; 0,7 la quota di chi lavora nel settore dell’agricoltura.

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