Tra le tante difficoltà lavorative di oggi una domanda sorge spontanea: “Conviene ancora laurearsi”?

I rapporti Istat ci dicono dunque che i tassi di occupazione di diplomati e laureati differiscono di 14 punti percentuali.

Ma il discorso non è certo il medesimo per tutti i titoli di laurea.

A dare una visione chiara e precisa dei corsi di laurea più o meno efficaci dal punto di vista del mercato del lavoro sono, come da abitudine, i dati di Almalaurea.

Il dato generale ci dice che il 71,1% dei laureati triennali è occupato a un anno dal conseguimento del titolo, percentuale che si alza fino al 73,9% nel caso dei laureati magistrali (questi dati, nel 2007, erano rispettivamente dell’82,8% e dell’80,5%, percentuali abbassate drasticamente dalla crisi; si denota comunque un netto miglioramento negli ultimi quattro anni).

Nello specifico, l’ultima indagine Almalaurea dimostra che, a 5 anni dal conseguimento della laurea, il 94% dei laureati magistrali in ingegneria è occupato, con uno stipendio medio di 1.753 euro.

Va bene anche per i laureati nelle professioni medico-sanitarie, occupati per il 93,8% dei casi, con uno stipendio di 1.487 euro.

Tra i corsi che vantano tassi di occupazione meno lusinghieri ci sono quelli letterari (79,7%) geo-biologici (78,5%) e giuridici (76,5%).

Guardando invece alla voce stipendi, i laureati che a 5 anni dal conseguimento del titolo hanno uno stipendio medio minore sono gli psicologi, che si devono accontentare di 1.042 euro.

A spiegare i dubbi sulla questione l’head hunter Carola Adami, CEO di Adami & Associati: «Guardando i dati delle richieste delle aziende la laurea oggi è molto importante.

I dati però sono chiari, e non c’è dubbio nell’affermare che alcuni titoli di laurea sono poco spendibili nell’attuale mercato del lavoro italiano: penso per esempio alle lauree in psicologia, alle lauree in ambito letterario e sociale, nonché a quelle giuridiche».

«Certamente la convenienza della laurea non è così lampante sul breve termine. Gli stessi dati Istat hanno dimostrato che a due anni dal conseguimento del titolo, guardando ai possessori di diploma di maturità e di diploma di laurea, la percentuale di occupati è pressapoco la stessa.

I titoli di laurea rivelano però la loro efficacia sul lungo termine: il distacco tra semplici diplomati e laureati cresce infatti a favore di quest’ultimi con l’avanzare del tempo, sia a livello di occupazione che a livello di salari».

E le indagini lo confermano, con i laureati under 40 che guadagnano di più rispetto ai coetanei.

«I vantaggi della laurea sono dunque netti, ma affinché si manifestino totalmente devono passare alcuni anni» conclude la Adami.

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